A Palermo il 12 dicembre presentazione del libro “La Grande Madre”
Presso l’Archivio storico comunale di Palermo, giovedì 12 dicembre alle ore 16, in via Maqueda, 157, vi sarà la presentazione del libro “La grande madre” di Agnese Ciulla e Alessandra Turrisi.
Le autrici ne parlano con
– Leoluca Orlando, sindaco di Palermo
– Fabio Pilato, Tribunale di Palermo
– Giusi Tumminelli sociologa, osservatorio per le migrazioni
– Giovanni Paternostro, assistente sociale Città di Palermo
– Anna Ponente, direttrice centro diaconale La Noce
– Giuseppe Irsuti, operatore sociale
– Salvo Piparo e Costanza Licata narratore e cantante della città
In La grande madre, edito da Sperling & Kupfer, Agnese Ciulla con Alessandra Turrisi racconta la sua esperienza umana e civile a fianco dei giovani migranti, le difficoltà, le minacce e i successi e, sullo sfondo, la grande impresa di Palermo, che ha aperto il suo porto in nome di valori universali come l’accoglienza e la condivisione, per diventare la casa di tutta la comunità.
Maggio 2014. L’Italia, soprattutto la Sicilia, accoglie decine di migliaia di migranti in fuga da guerre e miseria. Tra loro ci sono tantissimi ragazzi e ragazze, che hanno lasciato la famiglia o l’hanno persa durante il viaggio. Sono classificati come «minori stranieri non accompagnati», ma dietro il freddo linguaggio burocratico si nascondono le storie di chi ha lasciato tutto per costruirsi un futuro in Europa.
Come Joy, che sognava una vita migliore e finisce vittima della tratta delle schiave; o Bandiougou, capace di parlare sei lingue; o Junior, un talento del calcio in attesa di un’occasione. In mancanza di genitori, però, nessuno può tutelare i loro diritti, assicurando le cure e l’accesso agli studi.
A Palermo lo fa Agnese Ciulla, all’epoca Assessora alla Cittadinanza sociale del Comune, che accetta di diventare la loro tutrice legale. Prima ne segue dieci, poi cento, poi cinquecento, mille… perché a nessuno si può negare la speranza. La città la ribattezza la «grande madre», e imitando il suo esempio, in tanti si attivano, diventano tutori volontari, organizzano corsi di lingua, offrono ospitalità e aiutano i ragazzi a ricominciare.