Al via i lavori per salvare il Ponte dell’Ammiraglio a Palermo
In seguito ad una interrogazione del gruppo consiliare dei 5 Stelle del 2018, e dopo una successiva audizione in Commissione Cultura dell’ARS, richiesta dalla deputata m5s Roberta Schillaci e dal Consigliere m5s della II Circoscrizione Pasquale Tusa, in cui si richiedeva un intervento urgente di manutenzione e recupero del Ponte dell’Ammiraglio, adesso si è finalmente concluso l’iter e la gara per iniziare gli interventi di restauro e consolidamento del monumento arabo-normanno, minacciato da umidità e infiltrazioni.
“Grazie ad una nostra interrogazione – afferma Pasquale Tusa, Consigliere della seconda Circoscrizione – la Soprintendenza dei Beni culturali ha formalmente consegnato i lavori alla ditta che si è aggiudicata l’appalto dei lavori e, dopo le ultime autorizzazioni da parte del Comune, si potrà finalmente mettere su il cantiere per iniziare i tanto attesi lavori e salvare così uno dei gioielli più belli dell’itinerario arabo-normanno di Palermo, da tempo minacciato da umidità e infiltrazioni”.
“Si tratta di un intervento di somma urgenza – dice a “Le Vie dei Tesori News” la soprintendente Lina Bellanca – non è un restauro completo, ma stiamo intervenendo sui punti di maggiore criticità”. Il cantiere durerà in tutto cinque mesi e il costo al netto di ribasso si aggira intorno ai 70mila euro. “C’è urgente necessità di intervenire sulla struttura muraria – spiega ancora Bellanca – . L’erba cresciuta sul basolato causa infiltrazioni d’acqua con conseguente assorbimento di umidità che può portare a danni più gravi. Poi ci sono alcuni punti in cui il materiale lapideo ha bisogno di essere ripreso”.
Da sempre simbolo di collegamento tra il centro di Palermo e la sua periferia, il ponte prende il nome dall’ammiraglio di re Ruggero II, Giorgio d’Antiochia, che lo fece costruire tra il 1130 e il 1140. Il monumento, edificato da maestranze musulmane, è considerato una delle massime opere d’ingegneria medievale del Mediterraneo. È un esempio perfetto di solidità architettonica, nonostante il peso dei secoli e la mancanza di manutenzione stiano mettendo a dura prova la sua resistenza. Fu costruito sopra il fiume Oreto, prima che ne fosse deviato il corso, diventando snodo cruciale per la viabilità: costituiva, infatti, una delle principali vie d’accesso alla città, quando era raggiungibile solo dalla strada litoranea.
La sua storia è segnata da una data: 27 maggio 1860. Quel giorno sul ponte avvenne la battaglia tra le truppe borboniche e i rivoltosi, nel corso della spedizione dei Mille, che di fatto spianò la strada ai garibaldini verso la conquista di Palermo. Oggi la sua posizione un po’ più defilata rispetto al centro storico lo ha tagliato fuori dai più battuti circuiti turistici, nonostante sia parte integrante del sito Unesco arabo-normanno. Se a questo si aggiunge la mancanza di manutenzione della struttura e il fatto che non sia adeguatamente collegato col resto della città (nonostante il tram abbia in parte sopperito), l’impressione è di un completo abbandono. Adesso, per fortuna, il conto alla rovescia per il parziale restauro è iniziato. Un primo gradino verso la riqualificazione che merita.