Biagio Conte a piedi verso Berna in difesa dei migranti
Biagio Conte si trova al Passo del San Gottardo e si dirige verso Berna. Sta attraversando la Svizzera a piedi. Lo apprendiamo da un bel servizio pubblicato su La Libertè il 7 agosto scorso.
Biagio Conte si è imbarcato sul traghetto diretto a Genova l’8 luglio, in una sera caldissima e afosa, lasciando ancora una volta Palermo. Lo ha fatto perché deciso a “vivere l’esperienza di emigrante italiano che diventa immigrato nei paesi stranieri“. Un viaggio che lo sta portando nei luoghi che per tanti italiani sono stati terra di emigrazione come Lombardia, Svizzera, Germania, Belgio.
Si tratta di un pellegrinaggio, ma soprattutto di un nuovo messaggio di pace, per destare le coscienze, dopo il periodo di digiuno per Paul Yaw, il ghanese ospite della Missione Speranza e carità che rischiava di essere espulso e che invece potrà rimanere in Italia dopo la sua personale battaglia.
I giornalisti di La Libertè lo hanno incontrato a San Gottardo mentre si stava dirigendo a Berna, imbattendosi in un violento temporale. Ad una altezza di 2090 metri, alla fine della giornata, la temperatura è di nove gradi e “Fratel Biagio” è pronto ad incontrare i giornalisti nella sala dell’ospedale del luogo, dove gli è stata offerta una stanza per la notte e la cena.
A piedi nudi in sandali di cuoio, testa con cappuccio, lunga barba, sorriso luminoso in un viso magro e abbronzato, penetranti occhi blu, il missionario siciliano è in gran forma anche se non nasconde un po’ di fatica: “la la pioggia non ha facilitato la salita”, dice, “ma domani mattina (mercoledì), riprenderò la strada per Berna per scuotere le coscienze e lo stesso farò a Strasburgo e Bruxelles al Parlamento europeo, per difendere la causa dei senzatetto e dei migranti “.
“Ho camminato per migliaia di chilometri per portare il mio messaggio di amore e pace e difendere la causa dei poveri, degli stranieri, emarginati “, continua Biagio Conte con fervore.
In Svizzera, Biagio Conte farà una deviazione e si dirigerà all’Eremo di Saint Nicolas de la Flüe, che ha scoperto di recente: “Un santo meraviglioso che visse 600 anni fa ed io mi sforzo di vivere come lui che è un vero esempio per me“.
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Articolo redatto in collaborazione con Stefania Vella