Chi sarà il successore di Fioramonti al ministero dell’Istruzione?
Sarà il presidente del Consiglio Giuseppe Conte a decidere chi sarà il successore di Lorenzo Fioramonti al ministero dell’Istruzione, il quale, però, dovrà pescare nel mondo M5s, per non alterare i già precari equilibri della maggioranza.
Il profilo che viene descritto in ambienti M5s “è quello di un politico, non certo di un tecnico, con esperienza nel mondo dell’Istruzione”. E così, alcune fonti a disposizione sembrano indicare Lucia Azzolina, 37 anni, attuale sottosegretaria all’Istruzione, esperta di scuola, con due lauree, diventata dirigente scolastico lo scorso agosto
Altri nomi, meno accreditati sono Salvatore Giuliano, Luigi Gallo, Francesco D’Uva e Nicola Morra.
Ricordiamo che la decisione delle dimissioni il ministro dell’istruzione, l’ha comunicata al premier Giuseppe Conte la sera del 23 dicembre, mentre la Camera era impegnata nell’ultimo via libera alla manovra. “Le ragioni sono da tempo e a tutti ben note“, scrive Fioramonti, “ho accettato il mio incarico con l’unico fine di invertire in modo radicale la tendenza che da decenni mette la scuola, la formazione superiore e la ricerca italiana in condizioni di forte sofferenza. Mi sono impegnato per rimettere l’istruzione al centro del dibattito pubblico, sottolineando quanto, senza adeguate risorse, fosse impossibile anche solo tamponare le emergenze che affliggono la scuola e l’università pubblica. Non è stata una battaglia inutile e possiamo essere fieri di aver raggiunto risultati importanti“.
A questa posizione ha risposto, poco dopo, la collega di governo, e di partito, Fabiana Dadone: “Trovo stucchevole che chi professi coraggio agli elettori poi scappi dalle responsabilità politiche. Se hai coraggio, non scappi. Se condividi davvero una battaglia, non scappi, ma mangi sale quando devi e porti avanti un progetto (ammesso che lo si abbia mai realmente condiviso“.
A difendere Fioramonti, vi sono anche alcuni esponenti di Leu, come la deputata Rossella Muroni e il sottosegretario all’istruzione Peppe De Cristofaro: “Lo avevo detto sorridendo: Lorenzo Fioramonti è l’ottimo ministro del Miur, ma non il ministro dell’Economia, purtroppo. Lui saprebbe dove iniziare ad investire per fermare il declino del Paese: scuola, università, ricerca. Dimettersi non è arrendersi, si chiama coerenza. Coraggio“, scrive Muroni su Facebook.
E De Cristofaro continua: “Fioramonti ha ragione nel denunciare la scarsità delle risorse, ma ha sbagliato a dimettersi. Ma prima una premessa: continuo a sperare che nelle prossime ore ci ripensi, che quello che il governo non ha potuto fare in questa finanziaria diventi l’obiettivo principale della verifica fra le forze di maggioranza“.