Conte dopo il vertice con Musumeci: “Via i migranti da Lampedusa”
Il tanto atteso vertice con Musumeci si è svolto. Due ore di confronto serrato sull’emergenza sbarchi e il caso Lampedusa.
Da una parte il governatore della Sicilia e il sindaco di Lampedusa Salvatore Martello, dall’altra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e i ministri Luciana Lamorgese (Interno), Lorenzo Guerini (Difesa), Roberto Gualtieri (Economia) Paola De Micheli (Infrastrutture) e il capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli. Mentre il ministro agli Affari esteri Luigi Di Maio ha partecipato alla riunione in collegamento.
Il governo Conte ha assicurato che a giorni sarà svuotato l’hotspot di Lampedusa con l’invio di cinque navi per la quarantena, mentre sul fronte fiscale arriveranno ulteriori aiuti ai residenti dell’isola: “Lampedusa, in particolare, merita misure economiche di favore, con specifico riguardo a sospensione di adempimenti e versamenti, anche arretrati. La sofferenza economica, e non solo, merita una risposta forte dello Stato”. Ma a Musumeci dice: “Basta slogan”. “Siamo consapevoli delle difficoltà – dice Conte – che state vivendo e della necessità di studiare insieme le soluzioni più efficaci per far fronte a queste difficoltà. Ma sappiamo anche che il fenomeno è complesso da sempre e non bastano gli slogan per affrontarlo, ma sono necessarie iniziative a vari livelli e interventi ben sinergici e ben coordinati”.
Conte ha poi assicurato un maggiore controllo delle acque territoriali: “Si è appena formato il governo tunisino e ora ci sono le premesse per intensificare i rimpatri. Confidiamo di rafforzare il programma dei rimpatri utilizzando anche sistemi più flessibili, inclusi trasporti marittimi – dice il presidente del Consiglio – rafforziamo il pattugliamento delle acque internazionali, intensificando le unità navali dell’operazione pelage, riavviata oggi per il contrasto dei traffici illeciti. Abbiamo già predisposto il rafforzamento di questa operazione, che vede il coinvolgimento della nostra marina, guardia costiera e guardia di finanza. In accordo con le autorità tunisine miriamo a ottenere un effetto deterrente rispetto a eventuali nuove partenze”.