Cosa è possibile fare, tra sanificazioni, distanze e mascherine
In base alle 120 pagine degli allegati al Dpcm del 17 maggio cosa è consentito fare e che cosa rimane vietato dopo il primo allentamento delle misure di restrizione? un poco di confusione ancora c’è, ma vediamo di fare chiarezza con un breve vademecum:
In chiesa – Dal 18 maggio è consentito andare nei luoghi di culto per partecipare alle funzioni religiose ma si deve indossare la mascherina e solo se la temperatura corporea (che verrà misurata all’ingresso) non supera i 37,4 gradi. Vietato l’ingresso con sintomi influenzali/respiratori. L’accesso si deve svolgere in modo da evitare ogni assembramento, mantenendo una distanza di 1,5 metri nella fase di ingresso in chiesa, all’interno della quale la distanza di sicurezza passa a un metro (frontale e laterale).
I luoghi di culto dovranno essere igienizzati regolarmente al termine di ogni celebrazione. Stessa cosa per “i vasi sacri, le ampolline e altri oggetti utilizzati, così come i microfoni”, che dovranno essere accuratamente disinfettati “al termine di ogni celebrazione”. Le acquasantiere rimarranno vuote.
Non ci si può scambiare il segno della pace durante una Messa, infatti, nell’allegato al Dpcm si legge specificatamente che “si continui a omettere lo scambio del segno della pace”.
La distribuzione della Comunione potrà avvenire “dopo che celebrante e l’eventuale ministro straordinario avranno curato l’igiene delle loro mani e indossato guanti monouso”. E’ bandito il contatto tra le mani.
Cinema e spettacoli dal vivo – Sarà obbligatorio indossare la mascherina all’interno dei cinema e spettacoli dal vivo e mantenere il distanziamento interpersonale di almeno un metro. Inoltre, è stato stabilito il “divieto del consumo di cibo e bevande e della vendita al dettaglio di bevande e generi alimentari in occasione degli eventi e durante lo svolgimento degli spettacoli”.
Vi dovrà essere “ampia disponibilità e accessibilità a sistemi per la disinfezione delle mani”, in particolare “accanto a tastiere, schermi touch e sistemi di pagamento”. Viene suggerita la “limitazione dell’utilizzo di pagamenti in contanti, ove possibile”, privilegiando “vendita dei biglietti e controllo dell’accesso con modalità telematiche”.
Bar e attività di ristorazione – Al momento dell’ingresso in ristorante, potrà essere rilevata la temperatura corporea, impedendo l’accesso nel caso in cui superi i 37,5 gradi. Obbligatorio l’uso della mascherina per “tutte le volte che non si è seduti al tavolo”.
Da privilegiare la prenotazione per il posto a sedere; in questo caso l’elenco dei soggetti che hanno prenotato dovrà essere mantenuto “per un periodo di 14 giorni”.
I posti a tavola dovranno essere a un metro di distanza l’uno dall’altro, tranne per chi vive insieme (familiari). Viene in ogni caso raccomandata in modo esplicito la “responsabilità individuale”. La distanza di un metro può essere ridotta “solo ricorrendo a barriere fisiche tra i diversi tavoli adeguate a prevenire il contagio tramite droplet”. Sono vietati i buffet, mentre il servizio al bancone è consentito solo nel caso in cui sia mantenuta la distanza di un metro.
I prodotti igienizzanti per i clienti e per il personale dovranno essere dislocati “in più punti del locale, in particolare all’entrata e in prossimità dei servizi igienici, che dovranno essere puliti più volte al giorno”.
Per quanto riguarda il personale, sono resi obbligatori l’uso della mascherina e l’igienizzazione delle mani “con soluzioni idro-alcoliche prima di ogni servizio al tavolo”.
Al mare – Negli stabilimenti balneari potrà essere rilevata la temperatura corporea, impedendo l’accesso in caso di temperatura maggiore di 37,5 gradi e si dovranno “riorganizzare gli spazi al fine di assicurare il mantenimento di almeno 1 metro di separazione tra gli utenti”.
Ogni ombrellone dovrà avere a disposizione “una superficie di almeno 10 metri quadrati”. Lettini e sedie a sdraio, nel caso in cui siano fuori dall’area ombrellone, dovranno stare a una distanza di almeno un metro e mezzo l’uno dall’altro. Naturalmente i lettini, sedie a sdraio e ombrelloni, vanno disinfettati ad ogni cambio di persona e a fine giornata.
Per le spiagge libere il governo rimanda alla responsabilizzazione individuale da parte di ognuno, mettendo in atto misure opportune per limitare il contagio. Nel documento viene in ogni caso suggerita la presenza di un addetto alla sorveglianza.
Sono vietate le “attività ludico-sportive di gruppo che possono dar luogo ad assembramenti”.
Hotel, agriturismi e strutture ricettive – Nelle strutture ricettive dovrà essere rilevata la temperatura corporea, impedendo sempre l’accesso in caso di temperatura maggiore di 37,5 gradi.
Anche in questo caso vige il distanziamento interpersonale di “almeno un metro in tutte le aree comuni” favorendo la “differenziazione dei percorsi all’interno delle strutture, con particolare attenzione alle zone di ingresso e uscita”.
Per gli ospiti è obbligatoria sempre la mascherina ed il personale dipendente è tenuto all’utilizzo della mascherina sempre, quando è in presenza dei clienti, e comunque in ogni circostanza in cui non sia possibile garantire la distanza interpersonale di almeno un metro.
“Ogni oggetto fornito in uso dalla struttura all’ospite, dovrà essere disinfettato prima e dopo di ogni utilizzo”, si legge nel documento. Occorrerà inoltre “garantire la frequente pulizia e disinfezione di tutti gli ambienti e locali, con particolare attenzione alle aree comuni e alle superfici toccate con maggiore frequenza”, come per esempio “corrimano, interruttori della luce, pulsanti degli ascensori, maniglie di porte e finestre”.
Si raccomanda, tra le altre cose, la periodica aerazione naturale degli ambienti e la totale eliminazione della funzione di ricircolo dell’aria degli impianti di ventilazione con apporto di aria esterna.
Barbieri ed estetiste – Per quanto riguarda i parrucchieri ed estetisti si potrà accedere soltanto tramite prenotazione (e si dovrà tenere l’elenco delle presenze per 14 giorni). Potrà essere rilevata la temperatura corporea, impedendo l’accesso in caso di temperatura maggiore di 37,5 gradi.
Verrà assicurata, “per quanto possibile in ragione delle condizioni logistiche e strutturali”, il mantenimento di almeno 1 metro di separazione sia tra le singole postazioni di lavoro, sia tra i clienti.
È vietato attendere il proprio turno all’interno del locale ed è stabilito l’obbligo di “eliminare la disponibilità di riviste e materiale informativo di uso promiscuo”.
Obbligatoria la mascherina per tutti. Nel caso dei servizi di estetica, “nell’erogazione della prestazione che richiede una distanza ravvicinata l’operatore deve indossare la visiera protettiva e mascherina FFP2 senza valvola”. I guanti, infine, devono essere diversificati fra quelli utilizzati nel trattamento da quelli usualmente utilizzati nel contesto ambientale. Stop a sauna, bagno turco e vasche idromassaggio.
In palestra – Tra le norme specifiche per le palestre c’è quello che riguarda le distanze. Dovranno essere di “almeno 1 metro per le persone mentre non svolgono attività fisica”, e di almeno 2 metri “durante l’attività fisica”.
Sarà obbligatorio igienizzarsi le mani al momento dell’ingresso e dell’uscita dalla palestra. Le macchine e gli attrezzi dovranno essere disinfettati “dopo l’utilizzo da parte di ogni singolo soggetto”, e nell’allegato al Dpcm si legge che “gli attrezzi e le macchine che non possono essere disinfettati non devono essere usati”.
In palestra sarà obbligatorio utilizzare “apposite calzature previste esclusivamente a questo scopo”.