Debutta alle Gole dell’Alcantara “Odissea di Omero”
Ha debuttato ieri sera, giovedì 8 agosto, accolto con entusiasmo dall’anteprima per la stampa, per le scuole e gli ospiti, lo spettacolo “Odissea di Omero”, drammaturgia e regia di Giovanni Anfuso, allestita nello scenario naturale delle Gole dell’Alcantara. Dopo il grande successo dell’Inferno di Dante, il regista Giovani Anfuso ha deciso di donare agli spettatori una silloge dei momenti più significativi di un altro grande classico della civiltà occidentale.
Il cast è composto da Ivan Giambirtone (Omero), Liliana Randi (Atena/Euriclea), Davide Sbrogiò (Odisseo maturo), Angelo D’Agosta (Odisseo giovane), Giovanna Mangiù (Penelope/Circe), Corrado Drago (Alcinoo/Eumeo), Luciano Fioretto (Zeus/Antinoo), Giovanni Santangelo (Euriloco/Filezio), e Luigi Nicotra (Telemaco). In scena ci sono poi Stefano Romano (Leode), Giuseppe Aiello (Eurimaco), Ilenia Scaringi (Arete/Sirena), Luca Ingrassia (Antifo), Sebastiano De Francisci (Elpenore), Alessandra Ricotta (Sirena), e Francesco Rizzo, Gabriele D’Astoli e Alberto Abbadessa. Voce fuori campo di Davide Pandolfo. Elementi scenici e costumi sono di Riccardo Cappello, musiche di Nello Toscano e coreografia di Fia Distefano.
La narrazione è fin dall’inizio carica di ritmo e di pathos. Lo spettatore, come in una sorta di catabasi, scende in un luogo magico ed ancestrale dove il tempo ha disegnato col suo trascorrere, una scenografia di rara bellezza. Buio, luci, candele, musica e sciabordio dell’acqua accolgono i protagonisti dello spettacolo: i personaggi eterni del poema omerico – Ulisse e i compagni, il re Alcinoo, le divinità, le creature mostruose, Polifemo, Circe, gli elementi naturali stessi, Penelope e Telemaco, i Proci, ma soprattutto noi fruitori, spettatori e protagonisti a nostra volta, di un viaggio fisico e metafisico dentro la natura dell’uomo e del suo vivere sociale.
I personaggi e le scene si incastonano perfettamente in quella che potrebbe essere la naturale collocazione paesaggistica del poema omerico. In scena due Ulisse: quello giovane appena reduce della guerra di Troia, che vive le note avventure, quello anziano, che fa ritorno ad Itaca, che rivive e racconta le sue peripezie fisiche ed interiori. Scene molto teatrali, intense e ben riuscite sono quelle dell’incontro con le sirene, con Polifemo, immenso gigante che si staglia lentamente fra l’ombra delle rocce, minaccioso e terribile come sempre. Intensa anche la scena dell’incontro con Telemaco e con Penelope.
L’allestimento proposto da Anfuso fa rivivere empaticamente e con chiarezza quasi didascalica, uno dei pilastri portanti della letteratura e della civiltà europea, che come ogni classico ci parla ancora con linguaggio contemporaneo. Basti pensare ai concetti della sacralità dell’ospitalità presso i Greci, il dovere dell’accoglienza del naufrago, poiché in lui si cela Zeus stesso. “Un naufrago va accolto sempre, per legge umana e divina”, risponde il re Alcinoo ad Ulisse – e qui parte un timido applauso da parte del pubblico. Il feroce e selvaggio Polifemo invece non accoglierà Ulisse e i suoi e verrà giudicato incivile proprio per questa ragione.
Altro elemento fondamentale nella narrazione scenica è l’acqua, che unisce e divide, che bagna e che accoglie, rendendo magico lo scorrere placido e veloce dell’Alcantara, che scandisce il trascorrere del tempo e delle epoche, il susseguirsi di civiltà e barbarie, di istinto e di ragione.
Si replica ogni venerdì, sabato e domenica fino al 23, 24 e 25 agosto. Lo spettacolo ha una durata di 45 minuti ed in ogni serata si rappresenteranno tre repliche. E’ possibile acquistare i biglietti sia online, sia nei Boxoffice, sia telefonicamente al numero 095.7225340.
Giovanna Musso