Fase due: le possibili riaperture
Nulla è certo, perché tutto continua a dipendere dai numeri del contagio e da una serie di iniziative che il governo prenderà.
Sino adesso l’ultima parola, quella almeno che arriva prima della decisione politica finale, è stata affidata agli esperti. E al al ministro della Salute Roberto Speranza gli esperti continuano a dirgli che è troppo presto per aprire ad una nuova fase. “La situazione è ancora seria, le misure stanno portando i risultati e grazie al comportamento degli italiani è stato possibile salvare migliaia e migliaia di persone ma serve essere realisti perché i numeri sono ancora seri e pesanti”: lo ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza nel corso della trasmissione “di martedi” su La7. “Alcuni indicatori sono positivi ma siamo nel pieno della crisi, non ci servono polemiche ma lavorare assieme”
Nel frattempo l’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) ha reso noti i 6 requisiti per passare alla «fase 2», specificando che ancora “nessuna nazione risponde a tutti i criteri ma ogni Paese deve agire valutando il rischio”.
In particolare si chiede di «controllare la trasmissione del contagio; avere un sistema sanitario capace di rilevare, testare, isolare e trattare ogni caso e rintracciare ogni contatto; ridurre al minimo i rischi in strutture sanitarie e case di cura; attuare misure preventive nei luoghi di lavoro, nelle scuole e in altri luoghi in cui è essenziale che le persone vadano; i rischi di importazione di contagio devono essere gestiti e le comunità devono essere pienamente istruite».
Un altro strumento che potrà essere decisivo nella battaglia contro il coronavirus è il termoscanner per la misurazione della febbre. “Dovrà essere sistemato all’ingresso di tutti i luoghi dove ci sono persone che lavorano, esattamente come i guanti, le mascherine e gli erogatori per il disinfettante”. Si tratta di un accorgimento importante perchè la temperatura alta è uno dei sintomi caratteristici di questa malattia e dunque bisogna prevederlo ovunque. Così come bisogna imporre l’uso dei dispositivi di protezione personale.
IL CALENDARIO DI RIAPERTURA ALLO STUDIO DEL GOVERNO
Il 18 aprile possibile annucio della riapertura di alcune aziende agricole e industrie (non tutte).
Il 4 maggio finisce la fase 1, sarà di nuovo permessa la circolazione dei cittadini ma con obblighi precisi, come mascherine e distanza di sicurezza. Per quel giorno prevista la riapertura di alcune attività commerciali come negozi tessili, di arredamento e d’abbigliamento con ingressi scaglionati, file lunghe e prenotazioni (no all’apertura in questa fase dei centri commerciali).
11-12 Maggio: ipotesi di riapertura tribunali e uffici professionali.
18-25 Maggio: riapertura di altre attività di ristorazione con distanze da rispettare in modo rigoroso, possibile anche la riapertura estetisti, parrucchieri e barbieri con obbligo mascherina e ingressi singoli.
31 Maggio: ripartenza campionato di calcio e altri sport collettivi.
Giugno-luglio: riapertura centri sportivi ma solo per sport individuali o lezioni con basso assembramento. È l’inizio della fase 3.
Settembre: riapertura delle scuole superiori con possibile divisione dei turni e lezioni online; ancora da decidere materne ed elementari.