Il Papa: è Dio che ci chiede di sbarcare da migrante. La Libia è l’inferno
Nel settimo anniversario della sua visita a Lampedusa, il Papa celebra in Santa Marta e lancia un nuovo appello contro “le ingiustizie che costringono tanti a lasciare le loro terre e da cui noi cristiani non siamo immuni”.
“È Dio che bussa alla nostra porta affamato, assetato, forestiero, nudo, malato, carcerato, chiedendo di essere incontrato e assistito, chiedendo di poter sbarcare. La Libia è un lager di cui ci fanno vedere solo la versione distillata. Ma non immaginate l’inferno che si vive lì, il lager di detenzione per questa gente che veniva solo con la speranza”.
Nell’omelia, commosso, ripete: «Penso alla Libia, ai campi di detenzione, agli abusi e alle violenze di cui sono vittime i migranti, ai viaggi della speranza, ai salvataggi e ai respingimenti. Ricordate cosa dice Gesù nel Vangelo: “Tutto quello che avete fatto al più piccolo dei miei fratelli l’avete fatto a me”, nel bene e nel male. E questo monito risulta oggi di bruciante attualità, dovremmo usarlo tutti come punto fondamentale del nostro esame di coscienza quotidiano”.
E aggiunge, riprendendo l’appello lanciato a Lampedusa l’8 luglio del 2013: “La cultura del benessere, che ci porta a pensare a noi stessi, ci rende insensibili alle grida degli altri, ci fa vivere in bolle di sapone, che sono belle, ma non sono nulla, sono l’illusione del futile, del provvisorio, che porta all’indifferenza verso gli altri, anzi porta alla globalizzazione dell’indifferenza”. E ancora: “Le tante ingiustizie che spingono i migranti a lasciare le loro terre sono peccati da cui anche noi, cristiani di oggi, non siamo immuni”.
E ancora: “La Vergine Maria, Solacium migrantium, ci aiuti a scoprire il volto del suo Figlio in tutti i fratelli e le sorelle costretti a fuggire dalla loro terra. Se siamo alla ricerca del volto del Signore, lo possiamo riconoscere in quello nel volto dei poveri, degli ammalati, degli abbandonati e degli stranieri che Dio pone sul nostro cammino. E questo incontro diventa anche per noi tempo di grazia e di salvezza. L’incontro con l’altro è anche incontro con Cristo. Ce l’ha detto Lui stesso”.