“Il virus nell’aria più a lungo di quanto pensassimo”. Le mascherine nostre compagne di vita?
Gli studi delle ultime settimane confermano che la diffusione del coronavirus nell’aria è più sostenuta di quanto si ritenesse all’inizio. E, di conseguenza, anche l’Oms potrebbe decidere a cambiare le sue linee guida. David Heymann, il responsabile del panel che si occupa dell’argomento presso l’Organizzazione di Ginevra, ha annunciato alla Bbc: “Stiamo studiando le nuove evidenze scientifiche e siamo pronti a cambiare le linee guida, se necessario”.
“Allo stato attuale delle conoscenze – spiega Paolo D’Ancona, epidemiologo dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) – sappiamo che il coronavirus si trasmette prevalentemente attraverso le goccioline nell’aria. Negli ospedali con molti pazienti sottoposti a ventilazione meccanica potrebbe disperdersi anche con aerosol”. La differenza fra goccioline e aerosol sta nelle dimensioni delle sfere di saliva che trasportano il virus. Ma ha grandi implicazioni per la diffusione: le goccioline viaggiano 1-2 metri dalla persona che le emette e cadono subito a terra. L’aerosol resta sospeso in aria e può raggiungere distanze maggiori. Vorrebbe dire che anche in stanze chiuse affollate e ascensori potrebbe accumularsi il virus, qualora molte persone infette vi rimanessero a lungo.
Una ricerca del New England Journal of Medicine del 17 marzo ha dimostrato che il virus può resistere in aerosol fino a tre ore, anche se la sua quantità si dimezza in un’ora.
In Cina, nelle stanze di ospedale che hanno ospitato i pazienti, tracce di coronavirus sono state trovate su davanzali e grate degli impianti di aerazione. Segno che forse dal coronavirus dovremmo imparare a proteggerci meglio, quando torneremo a uscire di casa. “Ricordiamoci però che la mascherina non è una formula magica che ci salva dal contagio” dice Marina Davoli, direttrice del Dipartimento di epidemiologia della regione Lazio. “La cosa più importante resta l’attenzione e l’igiene. E poi se la si utilizza bisogna essere molto attenti, ricordando che è un dispositivo monouso che ha regole per essere messo e tolto. Ad esempio in troppi toccano la parte esterna con le mani rischiando poi di contagiarsi una volta che se la tolgono. Non vorrei che indossarla faccia più male che bene, perché dà una sensazione di invulnerabilità”.
Via via che un numero sempre maggiore di persone inizierà ad uscire, restando per ore in una situazione di rischio potenziale, arriverà molto probabilmente l’indicazione di utilizzare la mascherina, insieme alla raccomandazione sulla distanza di sicurezza. Serviranno però tante mascherine, perché vanno cambiate spesso.