Murales a Palermo per Destà, bimba eritrea ‘sposata’ e abusata da Montanelli durante la guerra coloniale
E’ comparso nella notte, a Palermo, tra vicolo Valguarnera e via Cantavespri, un murale che ritrae la statua di Montanelli e il volto di Destà, la bambina eritrea di 12 anni che Montanelli ammise di aver “comprato” e sposato quando era soldato durante la campagna d’Abissinia.
Nel murale si leggono le parole usate dallo stesso giornalista per raccontare il suo rapporto con la bambina. “La ragazza si chiamava Destà – riportano gli artisti, citando un testo di Montanelli pubblicato nel gennaio del 2000 sulle pagine del Corriere della Sera – aveva 12 anni, particolare che mi tirò addosso i furori di alcuni imbecilli ignari che nei paesi tropicali a 12 anni una donna è donna e passati i 20 è una vecchia. Faticai molto a superare il suo odore dovuto al sego di capra di cui erano intrisi i suoi capelli, e ancora di più a stabilire con lei un rapporto sessuale perché era fin dalla nascita infibulata…”. Il volto di Destà, rappresentato sul lato destro del murales, prende forma con una fotografia d’epoca. In basso le poche informazioni che si hanno su di lei: il luogo, l’anno di nascita e il prezzo al quale fu acquistata nel 1936.
Il murale, che arriva dopo la statua imbrattata a Milano, è stato rivendicato da tre artisti che si firmano Mr. Cens, Betty Macaluso e Ulrike H.
Il tema è tornato di attualità in questi giorni, sulla scia delle manifestazioni antirazziste seguite all’uccisione di George Floyd negli Stati Uniti, e dopo che la statua dedicata al giornalista e storico, collocata all’interno dei Giardini Pubblici di Milano, è stata imbrattata con della vernice e con la scritta che definisce Montanelli “razzista e stupratore”.