Pancia gonfia: approccio nutrizionale
(A cura della dott.ssa Angela D’Angelo – Dietista) Il gonfiore addominale è uno dei sintomi gastrointestinali più comuni e fastidiosi che vengono riferiti al proprio medico e può essere inteso sia come distensione addominale visibile dall’esterno sia come sensazione di gonfiore non visibile dall’esterno ma semplicemente percepita. Questa fastidiosa condizione causata da un accumulo eccessivo di gas nell’intestino prodotto soprattutto dalla fermentazione batterica spesso si correla con altri sintomi come flatulenza, crampi addominali, diarrea o stipsi. Il gonfiore addominale non va sottovalutato, può essere provocato da molteplici cause, nella maggior parte dei casi sono cause fisiologiche e momentanee che non devono preoccupare eccessivamente e che dipendono da cattive abitudini alimentari, da stili di vita scorretti o dallo stato psicologico della persona tali comunque da creare squilibri nella flora batterica intestinale. Nel caso in cui il disturbo è il sintomo di patologie come ad esempio di disbiosi, di intolleranze alimentare o di sindrome dell’intestino irritabile bisogna parlarne con il proprio medico. E’ importante come primo approccio seguire alcune modificazioni dietetiche.
BISOGNA:
- Fare pasti piccoli e frequenti e masticare lentamente e a bocca chiusa per evitare l’ingestione di aria.
- Bere a sufficienza durante l’arco della giornata
- Aggiungere l’olio solo a fine cottura
- Preferire metodi di cottura semplici come la cottura a vapore o al forno piuttosto che la frittura o la cottura in padella che brucia la superficie dell’alimento
- Ridurre il consumo di zuccheri semplici, in quanto aumentano la fermentazione intestinale
- Non mettersi a letto subito dopo aver consumato il pasto
- Non parlare mentre si mastica
- Rendere il proprio stile di vita più attivo
Alimenti da evitare
- Succhi di frutta (anche senza zucchero aggiunto), perché contengono naturalmente zucchero
- Marmellate e confetture
- Bibite frizzanti e zuccherate (cola, aranciata, limonata, spumanti, ecc.)
- alimenti industriali molto lievitati
- mollica del pane
- varie salse come la maionese, il ketchup, la senape, ecc…
- latte e latticini freschi con lattosio
- i frullati e altri cibi ricchi di aria
- prodotti da forno e da pasticceria come biscotti, dolci farciti con crema, panna o ricotta
- Frutta secca oleaginosa come noci, nocciole, mandorle, arachidi, anacardi, ecc.;
- Alcolici
- Spezie piccanti
- Brodi di carne
- Chewing-gum, caramelle e altri alimenti senza zucchero ma dolcificati con sorbitolo, mannitolo e xilitolo.
Alimenti da limitare
- I legumi vanno consumati preferibilmente senza buccia o passati nel passaverdure.
- Le crucifere (cavolo verza, cavolfiore, cavolo cappuccio, cavolo nero e rosso, cavolini di Bruxelles, broccoli, cime di rapa, ecc…)
- cipolle, cardi, peperoni e aglio
- Insaccati quali salame, mortadella, salsiccia, zampone, cotechino, ecc…
- Latte e prodotti caseari freschi senza lattosio
Alimenti da consumare liberamente:
- Carne, sia rossa che bianca magra
- Pane ben cotto, senza mollica o leggermente tostato, oppure cracker e grissini, fette biscottate, ecc…
- Pesce di tutti i tipi
- Uova
- Formaggi stagionati come il Grana Padano che è naturalmente privo di lattosio
- Yogurt e latte senza lattosio
- Cereali variando la scelta tra frumento, riso, avena, mais, miglio, grano saraceno, ecc. Consumare con moderazione i cereali integrali
- Verdure valutando la tolleranza individuale, si consiglia di consumarle preferibilmente cotte
- Frutta matura e senza buccia
- Tisane carminative ai semi di finocchio, aneto, cumino, menta, ecc… senza aggiunta di zucchero da bere preferibilmente a fine pasto
- Da assumere su indicazione del proprio medico fermenti lattici per riequilibrare la flora intestinale ed enzimi digestivi per limitare la formazione di gas.
Dott. Angela D’Angelo (Dietista)