Riconsegnata a Palermo la Fontana del Genio, restaurata da Coop Alleanza 3.0
La Fontana del Genio, anche nota come “Genio del Molo” perché in origine collocata al molo nuovo, vicino all’Arsenale, venne trasferita al piano della Fieravecchia, al centro di un mercato, e da qui rimossa dai Borbone nel 1852 che la collocarono in un magazzino dello Spasimo per evitare l’assembramento dei contestatori rivoluzionari nella piazza e intorno alla statua, spesso ammantata del tricolore, divenuta simbolo della libertà. Con l’arrivo di Garibaldi i palermitani andarono a riprendersi il loro nume tutelare e lo riposero nel luogo dove si trovava ribattezzandolo Piazza della rivoluzione. Il Genio si erge sopra una simbolica montagna, facilmente associabile al Monte Pellegrino. La risalita del monte, la cosiddetta “acchianata”, è un’usanza ancor oggi praticata che rappresenta l’avvicinarsi alla dimensione spirituale.
L’intervento di restauro, realizzato dalla Lares, dopo le indagini preliminari, ha previsto la pulitura superficiale della parte lapidea con l’applicazione di un biocida per l’eliminazione della vegetazione invasiva, il consolidamento delle parti disgregate, la rimozione delle incrostazioni, le stuccature delle fessurazioni, l’incollaggio delle porzioni distaccate e di un protettivo finale.
Nel 2017 la Fontana del Genio è stata l’opera più votata dai soci nella tappa dedicata alla Sicilia: il 66% dei votanti lo aveva preferito al restauro della carrozzeria della Berlina Biscari, carrozza dell’archeologo e mecenate principe Biscari ospitata nel Castello Ursino di Catania. Per la Sicilia l’edizione 2018 ha invece finanziato il recupero del Ritratto di Gentiluomo, un olio su tavola della datato 1570 circa e attribuito a “El Greco”, recentemente riconsegnato al Castello Ursino di Catania.
“Opera tua” 2018
Nel 2018 al tour enogastronomico tra le specialità delle regioni italiane “Sapori, si parte!” si è unito, per il secondo anno, l’iniziativa con cui la Cooperativa ha sostenuto il restauro di capolavori da salvare. Il percorso si è snodato in 8 tappe: ogni mese i prodotti di un territorio sono stati valorizzati nei negozi e, in parallelo, due gioielli artistici della stessa zona sono stati proposti ai soci che, con il loro voto, hanno determinato a quale opera destinare i fondi per il recupero.