Salvare vite non è crimine. Lunedì conferenza stampa Greenpeace/Mediterranea con partecipazione Sea-Watch
Salvare vite – in mare come altrove – non può, in nessun caso, essere considerato un crimine.
Le ONG che si occupano di attività di Ricerca e Salvataggio non dovrebbero essere criminalizzate, ma piuttosto coinvolte nei meccanismi di cooperazione internazionale per rispondere alla crisi umanitaria nel Mediterraneo.
Le attuali politiche, nazionali e comunitarie, che cercano di sigillare le nostre frontiere, mettono infatti in pericolo la vita di decine di migliaia di persone. Che queste stesse persone siano criminalizzate, e che altrettanto accada a chi molto ha fatto e continua a fare per salvare i migranti, come successo in queste ore alla Sea Watch, è il sintomo di una barbarie a cui non ci si deve arrendere.
Se ne parlerà lunedì 1 luglio, alle ore 11, sulla Rainbow Warrior di Greenpeace, ancorata al molo trapezoidale del porto di Palermo.
Interverranno Leoluca Orlando, Sindaco di Palermo, Giuseppe Onufrio, Direttore Esecutivo di Greenpeace Italia, Luca Casarini, capo missione di Mediterranea.
Previsto anche un intervento telefonico da parte di Sea Watch.