Speciale Ipertensione
L’ipertensione arteriosa o pressione alta è una condizione determinata dall’elevata pressione del sangue nelle arterie. L’ipertensione in Italia interessa circa 16 milioni di persone, cioè quasi il 35% della popolazione adulta, che diventa il 50% tra gli over 60 e l’80% negli ultraottantenni.
I valori giusti della pressione
I valori vengono periodicamente aggiornati dal mondo scientifico. Le ultime linee guida decise dalla European Society of Cardiology (ESC) e dalla European Society of Hypertension (ESH), suggeriscono di mantenere la pressione massima (sistolica) sotto i 140 mmHg e la minima sotto i 90 mmHg.
A seconda dei valori registrati si parla di:
- pressione bassa pericolosa < 50/33 mmHg;
- pressione troppo bassa < 60/40 mmHg;
- pressione bassa < 90/60 mmHg;
- pressione ideale 120/80 mmHg;
- pressione normale 120-129 mmHg / 80-84 mmHg;
- pressione alta normale o pre ipertensione 130-139 mmHg / 85-89 mmHg;
- ipertensione di stadio 1 140-159 mmHg / 90-99 mmHg;
- ipertensione di stadio 2 160-179 mmHg / 100-109 mmHg;
- ipertensione di stadio 3 da 180 mmHg in su / da 90 mmHg in su.
Le cause
Quando si parla di cause dell’ipertensione bisogna fare prima una distinzione tra:
- ipertensione primaria o essenziale;
- ipertensione secondaria.
Cominciamo dall’ipertensione secondaria, che riguarda solo il 5% dei casi. In questi episodi è una delle conseguenze di alcune malattie che interessano i reni, i surreni, i vasi, il cuore. Possono essere patologie acquisite o congenite. Qui per poter risolvere l’ipertensione, occorre prima curare o gestire la malattia che sta alla base della pressione alta.
L’ipertensione primaria o essenziale rappresenta invece il 95% dei casi. Non esistono vere e proprie cause dirette. Ci sono però alcuni fattori di rischio e comportamenti sbagliati che possono portare ad avere la pressione alta. Alcuni sono immodificabili come l’età, il sesso e la familiarità, altri modificabili come il sovrappeso e la sedentarietà.
I fattori di rischio
Sono diversi i comportamenti che possono contenere il rischio di sviluppare ipertensione. Tra gli altri:
- smettere di fumare;
- il consumo eccessivo di sale;
- limitare lo stress, cercando ad esempio di non esagerare con le ore di lavoro;
- cercare di limitare l’esposizione all’inquinamento ambientale, ma anche vicino a fonti di rumore sia come residenza, sia nel luogo di lavoro;
- riposare bene è molto importante per evitare un eccesso di cortisolo, l’ormone dello stress;
- abusare con gli alcolici è pericoloso, come esagerare con le bibite gassate;
- bisogna stare attenti anche agli energy drink, specie se mischiati ad alcol;
- la mancanza di magnesio.
I sintomi
Non c’è una correlazione diretta tra la manifestazione di sintomi e la pressione alta. Nella maggior parte dei casi i valori pressori aumentano in modo graduale e non improvviso. Il nostro corpo ha quindi il tempo di abituarsi alla pressione che cresce. Ecco perché all’inizio possono non esserci sintomi, anche quando ci sono valori pressori molto alti.
Ma c’è di più. Quando i sintomi si manifestano, sono comuni a molti altri disturbi o malattie. Spesso sono sottovalutati, tanto che molti non si accorgono di soffrire di pressione alta, aumentando il rischio di conseguenze gravi.
I sintomi più comuni sono:
- Mal di testa, soprattutto al mattino. Dobbiamo preoccuparci soprattutto se il dolore non passa neanche con gli antidolorifici;
- Vertigini e senso di confusione;
- Alterazione della vista;
- Ronzii nelle orecchie. I più pericolosi sono gli acufeni;
- Perdite di sangue dal naso (epistassi), di cui è una delle cause principali.
Come si misura la pressione?
Per conoscere la propria pressione sanguigna il consiglio è quello di farsela misurare dal proprio medico di famiglia o dal farmacista. In entrambi i casi la misurazione è gratuita. In commercio ci sono molti dispositivi per la misurazione a casa, che sono utili soprattutto per chi abbia già avuto una diagnosi di ipertensione.
Se si misura a casa bisogna essere sicuri di farlo nel modo corretto. Qui trovi 10 consigli per non sbagliare. Alcuni studi suggeriscono di misurare a volte la pressione su entrambe le braccia, perché alcuni problemi cardiaci possono essere scoperti prima e meglio. C’è un momento giusto per misurare la pressione: di solito è al mattino.
Gli stili di vita
Assumere comportamenti corretti è fondamentale sia per prevenire, sia per gestire la pressione alta. Una sana alimentazione gioca un ruolo determinante, ecco perché è importante conoscere i cibi che si possono mangiare e quelli che vanno evitati. È necessario controllare il proprio peso: è da qui che comincia la prevenzione.
La dieta ideale per evitare e per gestire l’ipertensione è un regime alimentare vicino alla dieta mediterranea, ma con pochissimo sale. Il consumo eccessivo di sale è uno dei fattori di rischio più importanti per la pressione alta. È importante cercare di limitarlo il più possibile, tenendo conto anche di quello “nascosto” in alcuni cibi. A volte può essere utile mangiare cibi iposodici, cioè con poco sale. Può essere d’aiuto anche cucinare con spezie e succo di limone.
Mangiare cinque porzioni di frutta e verdura è determinante per la salute in generale, ma per controllare la pressione alta è cruciale. Mangiarne a sufficienza è efficace come i farmaci, nei casi di ipertensione non grave. Ecco perché a volte viene consigliata una dieta vegetariana.
Il caffè è naturalmente permesso nelle persone sane. Anzi, molti studi hanno dimostrato che la caffeina faccia bene alla salute del cuore. Se però se ne bevono troppi, questo può portare a fare aumentare la pressione.
Anche l’attività fisica è così importante da essere considerata una terapia da prescrivere alla pari dei farmaci. Camminare mezz’ora al giorno a passo svelto è già sufficiente per prevenire molti disturbi e malattie, compresa l’ipertensione.
Il potassio gioco un ruolo notevole nell’equilibrio della pressione. Ecco perché è importante conoscere i cibi che ne contengono di più.
Rimedi naturali
Sono molti i modi per abbassare la pressione alta, specie se lieve, senza dover ricorrere per forza ai farmaci. Alcuni cibi sono particolarmente indicati. I più importanti sono:
- è stato dimostrato che il Grana Padano stagionato ha poteri nell’abbassare i valori della pressione;
- l’olio extravergine di oliva che è considerato quasi un farmaco;
- la barbabietola e il suo succo hanno effetti benefici;
- l’aglio crudo;
- il tè verde;
- il pompelmo;
- i kiwi;
- i mirtilli;
- le noci;
- i pistacchi;
- lo yogurt bianco con pochi zuccheri;
- i semi di lino;
- alcune spezie;
- i cavoli;
- l’alga spirulina;
- infuso di foglie di olive.
Praticare yoga allenta le tensioni e lo stress e quindi fa diminuire la pressione. L’agopuntura e l’elettroagopuntura hanno dimostrato di essere efficaci in alcuni casi. Anche fare spesso delle saune può diventare un’abitudine importante.
Le terapie
Ci sono diverse terapie per combattere l’ipertensione. Ci sono differenti farmaci che abbassano i livelli pressori. La ricerca continua nelle sperimentazioni e sono allo studio nuove medicine. Spesso i pazienti lamentano il fatto che la terapia farmacologica debba essere seguita tutta la vita. È così? A volte la terapia va riformulata, come ad esempio in estate per la presenza del grande caldo.
Quali sono le conseguenze della pressione alta?
L’ipertensione è un fattore di rischio per tutte le malattie cardiovascolari. Fa parte dei segnali da tenere sempre in considerazione per la salute del cuore. È il più importante fattore di rischio per l’ictus, ma sono molte le conseguenze per chi non affronta nel modo giusto questo disturbo. Per questo motivo è fondamentale misurare la pressione regolarmente anche se siamo in buona salute. Intervenire in tempo è cruciale per abbassare il rischio di eventi gravi, che possono portare alla morte.