Al liceo Regina Margherita presentazione del libro “Le intelligenze invisibili” di Rosario Ognibene
Mercoledì 4 marzo alle ore 16,00, presso il liceo “Regina Margherita” di Palermo in piazza SS Salvatore 1, il Dirigente scolastico Prof. Domenico Di Fatta incontra Rosario Ognibene, autore del libro “Le Intelligenze Invisibili” – quando il disagio sociale è la causa maggiore di scelte di futuro sbagliate.
Rosario Ognibene, insegnante e dirigente scolastico in pensione, affronta una profonda analisi sulle problematiche della scuola. Attento osservatore, dopo anni di lavoro, in questo suo esordio letterario traccia un quadro d’insieme sulla realtà della scuola media cosiddetta a rischio di Palermo, attraverso avvenimenti vissuti da ragazzi particolari.
Quali sono le intelligenze invisibili? “Sono quelle paragonabili a quei ragazzi ‘neri invisibili’ per i quali Martin Luther King – spiega nella prefazione Giovanni Franco, giornalista – sognava un avvenire migliore. Il paragone non è gratuito, anzi calza perfettamente a dimostrazione che qualsiasi egoistica motivazione, razzista o classista che sia, non è accettabile per giustificare una cattiva politica scolastica che penalizza tante giovani menti”. L’autore, Rosario Ognibene è stato preside nella scuola primaria “M.Rapisardi-G.Pitrè”, che nell’arco di due anni diventerà Istituto comprensivo “M.Rapisardi-G.Garibaldi” e nel suo esordio letterario, vuole raccontare un territorio di questa città dove è presente tutto quanto non è presente a Brancaccio: cinema, teatri, associazioni culturali, biblioteche, asili nido privati, strutture sportive e ricreative. Gli si apre davanti agli occhi un altro mondo dove la quasi totalità delle famiglie partecipa attivamente alla vita della scuola e mantiene assidui rapporti con gli insegnanti, intervenendo costantemente alle riunioni degli Organi Collegiali. Eppure avverte: “il lato negativo ovviamente è che in questo territorio la comunità si crea da sé virtualmente in modo spontaneo, attraverso le discussioni improvvisate nei capannelli che si formano attorno alla scuola o attraverso i social facebook o whatsApp”. Il volume si chiude con una certezza: “c’è molto da cambiare nella scuola media italiana, ma il cambiamento presuppone tempi lunghi, perché è necessario acquisire la certezza degli effettivi bisogni di tutta la società civile”. (Edizioni ZAcco).