Gli effetti dannosi dei cibi ultra-processati
Una dieta sana è sempre la giusta scelta per salvaguardare la propria salute. Un perfetto esempio di una sana alimentazione è la nostra ‘dieta mediterranea’: maggiori quantità di verdure, legumi, cereali e il divieto per i cibi ultra-processati (ad esempio cibi di catene di fast food, merendine confezionate ecc.)
Al riguardo si è espresso recentemente un maxi-studio mondiale pubblicato su ‘BMJ’ condotto da ricercatori provenienti da diversi atenei (Australia, Francia, USA e Irlanda) che sostiene una diretta correlazione tra il consumo di alimenti ultra-processati e 32 indicatori di salute che includono mortalità, cancro, salute mentale, respiratoria, cardiovascolare e metabolica.
Nello studio sono state riscontrate ‘evidenze convincenti’ sulle correlazioni presenti tra una maggiore assunzione di cibi ultra-processati e un aumento del 50% di rischio di mortalità a causa di malattie cardiovascolari, un rischio più elevato di riscontrare ansia e disturbi mentali comuni e un rischio aumentato del 12% di sviluppare il diabete di tipo 2. Oltre questo, è presente un rischio di mortalità per qualsiasi causa aumentato del 21%, un aumento riguardo malattie cardiache, obesità, problemi nel sonno (dal 40% al 66%) e aumento del 22% di rischio di depressione.
Lo studio, basato su quasi 10 milioni di persone, ha recentemente avuto un grande risalto mediatico dato soprattutto dalla crescente importanza di tale tematica nonché dall’obesità e abitudini alimentari sbagliate. Lo scopo della ricerca, come spiegano i ricercatori, è quello di evidenziare l’importanza di adottare misure per ridurre il consumo di questo tipo di alimenti.
Link ricerca: https://www.bmj.com/content/384/bmj.q439.full
Vincenzo Gargano