“I ragazzi che rientrano dalla Cina è meglio che non vadano a scuola”
Lo spiega il Ministero della Salute in una nota dove sottolinea “di essere favorevole alla autonoma
Lo spiega il Ministero della Salute in una nota dove sottolinea “di essere favorevole alla autonoma scelta delle famiglie di decidere la permanenza volontaria fiduciaria a casa dei ragazzi interessati”
Il presidente dell’Anp (Associazione nazionale presidi), Antonello Giannelli, invita “tutte le famiglie a collaborare serenamente con le scuole e ribadisce che al momento non ci sono elementi che giustifichino allarmismi di sorta. La lucidità è più che mai necessaria nelle situazioni di criticità”.
L’aggiornamento delle misure precauzionali di contrasto alla diffusione del coronavirus, deciso in data odierna dal ministero della Salute – sottolinea in una nota – prevede che il ministero dell’Istruzione “dirami a sua volta nuove istruzioni alle scuole”.
Di fronte alla crescita del livello di diffusione del coronavirus 2019-nCoV in Cina – spiega il ministero della Salute – l’aggiornamento della circolare è ispirato, coerentemente con tutti i precedenti provvedimenti del ministero, al principio di massima precauzione. Nelle prossime settimane è, infatti, previsto il rientro di studenti che si trovano attualmente in Cina.
La circolare, prosegue la nota ministeriale, riguarda i bambini che frequentano i servizi educativi dell’infanzia e gli studenti, fino alla scuola secondaria di secondo grado, di ogni nazionalità, che nei 14 giorni precedenti il loro arrivo in Italia siano stati nelle aree della Cina interessate dall’epidemia.
La misura di precauzione prevista in questi casi, si specifica, è quella di una sorveglianza attiva, quotidiana, del Dipartimento di prevenzione della Asl di riferimento attivato dal dirigente scolastico su segnalazione della famiglia. Tale monitoraggio consiste nella puntuale verifica della febbre e dei sintomi tipici del nuovo coronavirus 2019-nCoV. (Agi)