La crisi uccide via Roma, una delle strade del centro storico più importanti di Palermo
La crisi sta uccidendo una delle strade del centro storico più importanti di Palermo. I negozi chiusi sono ormai 145, una cinquantina in più rispetto ad un anno fa. Via Roma nel dopo-Covid è un cimitero di insegne perché i negozianti, che hanno ricevuto la batosta finale dal coronavirus, chiudono. Gli affitti sono alle stelle e non si riesce a pagare il canone mensile, solo le griffe o i grandi marchi possono permettersi affitti alti. Ma è anche vero che in via Roma non può aprire alcuna attività al di sopra dei 200 metri quadrati, finché il Consiglio comunale non avrà approvato la modifica al regolamento che lo vieta. Delibera annunciata da anni ma mai discussa. Ma anche per i “grossi” il rischio chiusura c’è. E’ il caso della Rinascente che paga 2,4 milioni all’anno e non intende più versare un canone che ritiene « due volte superiore al valore di mercato». La trattativa è in stallo e, se non succederà nulla, a settembre il negozio potrebbe chiudere. E se anche la Rinascente chiuderà, il destino di via Roma sarà segnato.
Francesco Carnevale, Presidente dell’Associazione via Roma e titolare di Balata ristorante su via Roma dichiara: “via Roma è un’arteria commerciale che ha una grande storia, ma che vive una crisi ormai da 15/20 anni, aggravata drammaticamente dall’emergenza Covid. Ma noi siamo convinti che una strategia concordata fra pubblico e privato potrebbe superare la crisi attuale e ridare al boulevard palermitano il ruolo di asse culturale e commerciale strategico che attraversa il centro storico più grande di Europa.
Ciò è possibile investendo nelle istituzioni culturali esistenti quali i teatri (Il Biondo e il Santa Cecilia, e il Finocchiaro), e rivitalizzando anche con la collaborazione del terzo settore la vita culturale e sociale della strada, sbloccando il vincolo dell’art. 5, e facendo insediare i brand internazionali che farebbero vetrina, e attirerebbero il commercio più di prossimità, personalizzando le aree limitrofe per stimolare investimenti e fruibilità dell’area, investendo in decoro urbano, arredi piante e manutenzione dei marciapiedi etc. Si dovrebbero rilanciare anche i mercati storici (vucciria, Ballarò) con il regolamento RUMS fermo da mesi.
Il Comune dovrebbe rivedere i piani commerciali, incentivando con detassazione gli investimenti e emanando i regolamenti, e stimolare la vita culturale e sociale della strada, tutto il resto lo deve fare il privato investendo e credendo nella rinascita di questo spazio, in attesa del tram elettrico e della pedonalizzazione, che saranno lo sbocco finale di questo percorso per far rinascere la ramblas palermitana”.