Ripartire dalla bici per evitare Covid e traffico
Ripartire dalla bici. Si può, si deve. E’ il mezzo di trasporto che garantisce sicurezza dal contagio ed offre anche la possibilità di fare movimento e di spostarsi agilmente in città. Ma c’è un problema: le infrastrutture. In Italia facciamo le migliori bici, le esportiamo ovunque, ma spesso non sappiamo dove usarle, ed in alcune città, senza piste ciclabili e con strade fatiscenti, è un grosso problema. Palermo è una di queste.
Ma veniamo ai numeri: nelle città oggi abbiamo 2.341 chilometri di piste. Siamo indietro: in Europa ci sono 75mila chilometri di piste e Strasburgo da sola ne ha 536 chilometri, un quarto di tutte le nostre città messe insieme.
Ma adesso l’emergenza sembra però aver dato un rilancio alle due ruote: “Nella legge di bilancio 2020 sono previsti 150 milioni per realizzare percorsi urbani”, spiega Alessandra Bonfanti, responsabile Mobilità Attiva di Legambiente. Una buona notizia, che va insieme con gli incentivi ipotizzati per l’acquisto di bici e monopattini elettrici.
Per quanto riguarda le piste ciclabili, Palermo passerebbe da 48 a 155 chilometri; Firenze da 66 a 108; Pesaro da 100 a 180; Napoli da 21 a 184; Bologna da 248 a 969; Bari da 45 a 202; Milano da 220 a 406; Parma da 125 a 296.
Ma basta tracciare strisce sull’asfalto? sicuramente no perché si dovrebbe modificare la struttura delle città e soprattutto le nostre abitudini.
“In Italia – ricorda Bonfanti – l’80% degli spostamenti urbani avviene nel raggio di cinque chilometri, ma quasi nessuno usa la bici”.
Ma sicuramente qualcosa sta cambiando, a Torino, per esempio, la riapertura della Fase 2 ha portato in pochi giorni a un aumento del 300% dell’uso di bici. “La grande occasione sarebbero le scuole, la riapertura di settembre. Bisogna venire incontro ai ragazzi. Si devono progettare percorsi protetti, soprattutto vicino alle scuole”, chiede Legambiente. Qualche città, vedi Torino, si sta rapidamente attrezzando, dedicando i controviali alle due ruote e aprendo alle scuole car free. Ma le altre città?
Puntare sulle bici, significa ridurre traffico e inquinamento (meno 1,5 milioni di tonnellate di CO2). Ma soprattutto puntare su un settore industriale che vale 12 miliardi di pil. In Italia si vendono 1,7 milioni di bici l’anno. Siamo, insieme con la Germania, i principali produttori d’Europa. Il 19% delle biciclette vendute nel nostro continente sono Made in Italy. Un settore che garantisce margini di guadagno (7,8% contro 2,6 delle auto). Ripartire dalla bici quindi, si può, si deve.